Il grano Senatore Cappelli
Nel 1906, il marchese Raffaele Cappelli, insieme all’agronomo e genetista Nazareno Strampelli, adibirono uno dei terreni di proprietà del marchese ad agricoltura sperimentale. L’obiettivo di Strampelli era aumentare il ricavato dei raccolti dando origine a delle varietà di frumento resistenti alle intemperie e alle siccità specifiche dei diversi climi.
Cio’ non trovo il favore delle masse, ma l’opinione mutò a causa del regime fascista. Lo stesso Mussolini fece visita a Strampelli per valutarne le scoperte, lasciatosi convincere a dare il via alla Battaglia del grano, che in meno di sei anni fu vinta, rendendo l’Italia indipendente dagli Stati Uniti.
In poco tempo le varietà di grano, da lui sviluppate si diffusero in tutto il mondo. Strampelli creò più di 60 varietà, ma col tempo per migliorare la produzione furono anch’esse sostituite. Una di queste era il grano “Senatore Cappelli” allora uno dei più diffusi, ma al giorno d’oggi, coltivato in poche regioni d’Italia, si può ritenere una specie rara e pregiata.

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